Vi ricordate Mirko Chiari? La sua storia ha commosso e strappato lunghissimi minuti di applausi al Teatro Sociale per l’edizione 2018 di TEDx Rovigo.

Bene, ci sono grandi novità sul progetto di cui Mirko ha parlato sul palco, “Pugni chiusi”. Con questo progetto sociale, Mirko porta il pugilato all’interno del carcere di Bollate per dare ai detenuti la possibilità di iniziare un percorso di costruzione di una nuova identità, libera di esprimersi e diversa da quella del “prigioniero”.

Mirko, come sta andando il progetto “Pugni Chiusi”?

Da ottobre 2019, oltre al carcere di Bollate, abbiamo aggiunto anche il carcere di San Vittore, con un giorno a settimana di allenamento.

Devo dire che con mio stupore ho scoperto all’interno di San Vittore un ambiente aperto ai progetti. Sono collocato nel reparto “La Nave”, un reparto a trattamento sperimentale: non è proprio una casa di reclusione ma è una casa circondariale di persone in attesa di processo. Si tratta di un reparto a trattamento avanzato che da 11 anni si occupa dei ragazzi giovani e collabora con il SERT (Servizio tossicodipendenze) locale. La cosa bella di questo reparto è che prevede le celle aperte e l’obbligo di frequenza a vari corsi: sono attivi progetti di scrittura creativa, teatro, reinserimento lavorativo e i detenuti devono obbligatoriamente frequentare dei percorsi con psicologi che aiutano ad avviare cammini di consapevolezza.

All’interno di questa realtà ci hanno dato lo spazio per la nostra attività e ci sentiamo a nostro agio perché tutta l’equipe ha capito lo scopo del progetto.

Abbiamo realizzato un bellissimo documentario. È stata un’esperienza dura ma bellissima.

IL TRAILER

 

LA PRESENTAZIONE DI MIRKO CHIARI SU FACEBOOK

Partendo dal progetto nel carcere di Bollate, il documentario parla di come il pugilato possa portare libertà alle persone, nella mente ancor prima che nella vita reale. Nel film ci sono le interviste ai tre istruttori che lavorano nel penitenziario milanese – Mirko Chiari e Bruno Meloni – alla direzione carceraria, a diversi detenuti, alle loro famiglie e ad alcuni pugili.

Il documentario è disponibile su Infinity e dura 30 minuti.

 

Mirko in tour

Con un programma di seminari, il progetto del pugilato “educativo” sta dilagando nel Nord Italia.

In questi seminari che si svolgono nelle palestre c’è prima di tutto stage di pugilato: ci alleniamo con i ragazzi e trasmettiamo un approccio allo sport che non è differente da quello che usiamo con i detenuti. Il nostro scopo è far capire il senso del pugilato, prima l’aspetto tecnico viene compreso, poi ci si allena con consapevolezza. Come con la matematica: prima capisci e poi ti eserciti – spiega Mirko -. Dopo il seminario, ci fermiamo per una cena nella palestra tutti insieme con un dibattito e la presentazione del “Progetto Chiusi”.

Lo ha già fatto alla palestra Jacovacci di Verona, e alla Porco Rosso di Reggio Emilia.

Questo sabato – il 29 febbraio 2020, ndr – avrei dovuto essere a Padova ma il coronavirus ha rinviato l’appuntamento di qualche settimana.

 

Anteprima di Primavera: esce il libro di Mirko

Ad aprile uscirà un libro scritto da Mirko con un’amica, Antiniska Pozzi giornalista e poetessa: “A febbraio abbiamo firmato con la casa editrice milanese Milieu. Il libro parla degli eventi che hanno portato a far sì che io arrivassi al progetto del pugilato in carcere”.

Il titolo gioca con il cognome: “Per essere Chiari”.

Ci sarà una presentazione anche a Rovigo? Mirko promette: “Dirò all’editore di presentare il libro anche a Rovigo”.

E noi dello staff TEDx Rovigo ci prenotiamo sin d’ora per una copia autografata!

 

Mirko a Rovigo

“Ogni volta che ripenso al TEDx Rovigo non dimentico le emozioni provate”. Ma non è tutto qui il legame di Mirko con la città di Rovigo. C’è di più.

Da Milano, Mirko è in stretto contatto con Cristiano Castellacci, maestro della Pugilistica Rodigina, per la creazione di un progetto di pugilato all’interno del carcere di Rovigo.  Castellacci è uno dei pugili italiani con più presenze in nazionale. “Oltre a Cristiano Castellacci – spiega Mirko – ho conosciuto e avuto il piacere di parlare con la dottoressa Arianna Biscuola e l’avvocato Michele Brusaferro che si stanno spendendo per realizzare questo progetto a beneficio dei detenuti di Rovigo”.

Se son rose fioriranno… Stay Tuned!