Molto più di una conferenza. Molto più di uno spettacolo. Un’altalena di emozioni, un girotondo di idee che ha deposto piccoli semi nella mente degli oltre 550 partecipanti: questo è stato TEDx Rovigo 2019.

Sul palco del Teatro Sociale il conduttore della giornata, Luigi Marangoni, ha introdotto gli 11 speaker in scaletta per l’evento intitolato “Passengers”: tutte menti brillanti che nella vita personale, o professionale, stanno dando il loro contributo d’innovazione per cambiare (in meglio) il mondo. Alcuni hanno dato la carica, altri hanno commosso, altri ci hanno messo di fronte alle responsabilità, di fronte a urgenti temi globali sociali ed ambientali.

La mattina
La mattinata di TEDx Rovigo è cominciata alle 8 in piazzetta Annonaria con una leggera attività fisica organizzata dall’associazione Tumbo: il risveglio muscolare per mente e corpo. Poi l’adrenalina ha cominciato a salire in modo direttamente proporzionale all’avvicinarsi delle persone al botteghino del Teatro: oltre 550 persone. Alle 9 l’apertura delle porte e alle 10 l’inizio del viaggio. Le luci si spengono in sala e i riflettori si accendono sulle idee.

Al primo speaker il compito di rompere il ghiaccio. È Gianluca Gotto, nomade digitale, blogger e scrittore. Racconta la conversazione che gli ha cambiato la vita: “Gli aerei sono fatti per volare. E tu, per cosa sei fatto?” e offre al pubblico 3 consigli per raggiungere la felicità: lavorare per passione, “buttarsi” nella vita, ed essere artigiani del proprio tempo.

Poi sul tappeto rosso sale l’architetto Tiziana Monterisi che spiega come da un territorio di provincia, dove si coltiva il riso, può nascere un’idea che può cambiare per sempre l’impatto dell’edilizia nei confronti dell’ambiente. “Da sempre l’architettura è stata una necessità fin dall’antichità. Ho cercato materiali che rendessero la casa una terza pelle. A Biella ho capito che il riso era la risposta che cercavo, tutto ciò che non è il chicco è materia prima rinnovabile, paglia che può costruire case di paglia che sono perfettamente sane e resistenti”. Da lei arriva l’appello a usare meglio le risorse, uscire dalla mentalità di consumo di risorse dell’economia lineare a vantaggio di un’economia circolare, senza più produzione di rifiuti.

È il turno di Leonardo Mendolicchio. Psichiatra ed esperto di disturbi alimentari, tocca un tema serissimo con una leggerezza inaspettata: “Una delle più grandi fake news della storia della medicina è che le diete fanno dimagrire”, una risata per introdurre il delicato rapporto tra mente e stomaco, con il cibo che non è solo apporto nutrizionale ma anche nutrimento psicologico e culturale. “Il cibo è molto più di un rapporto con il numero della bilancia. Oggi siamo schiavi dell’immagine, il cibo diventa l’alibi di problemi più profondi, ma anche una scelta ambientale con riflessi globali, un momento che ha a che fare con l’altro, un momento per circondarci di persone che amiamo e con cui parlare”.

Arriva poi Tommaso Gecchelin, fisico e designer, con la sua visione della mobilità del futuro. Ideatore di un sistema di trasporto pubblico capillare ed elettrico in grado di risolvere anche i problemi di traffico nelle città. “Per eliminare il traffico eliminiamo la guida autonoma e anche l’incubo della multi-mobilità e delle coincidenze, e in più andiamo a prendere anche le persone dove sono comode. Per fare questo abbiamo creato dei pod – dei box con le ruote – che si collegano gli uni agli altri, a guida automatica ed elettrica a emissioni zero”.

L’ultimo talk della mattina è quello di Lucia Berdini, di professione coach della risata: “La demotivazione, oggi, è ai massimi storici negli ambienti di lavoro. Frustrazione e sfiducia generano conflitti più o meno espliciti. In realtà c’è bisogno di integrare il divertimento nelle ore lavorative, perché la positività è un vero vantaggio competitivo.”

È l’ora di pranzo. Anche al Salone del Grano accade qualcosa che ha a che fare con i valori, anzi un valore: l’inclusione. Ad accogliere gli ospiti ci sono decine di ragazzi dell’Istituto Alberghiero Cipriani di Adria, tra loro anche ragazzi con disabilità, totalmente indistinguibili dai normodotati. È il momento di scambiarsi selfie con i protagonisti della giornata e farsi autografare i libri scritti dagli speaker.

Sono le 14, si riprende.
Il sipario è aperto e il pomeriggio comincia con un talk su temi scientifici: il faro illumina Mauro Mandrioli che spiega come l’uomo ha utilizzato il genoma per la “domesticazione” delle piante nel corso dei secoli in modo inconsapevole, mentre oggi le azioni possono essere pienamente consapevoli.

Giorgio Vacchiano parla della silenziosa lezione degli alberi che resistono ai cambiamenti climatici usando tutte le capacità apprese in milioni di anni di evoluzione. Parla della deforestazione dell’Amazzonia con la perdita di biodiversità, pericolosissima perché senza alberi non c’è evaporazione dell’umidità e non si crea pioggia, ma anche per l’assorbimento del carbonio in atmosfera. “La soluzione è – spiega – piantare alberi, piantare boschi in modo pianificato per favorire il loro sviluppo. Inoltre, le foreste sono stupende: le foreste ci fanno toccare con mano i fili invisibili che ci collegano alla natura e possiedono nel loro genoma infiniti modi creativi per sopravvivere e diffondersi”.

 

Si prosegue con la scienza con l’astrofisico Riccardo Ciolfi che spiega come “studiare il cielo permette di uscire dai propri limiti, porti nuove domande e vedere le cose sotto un’altra prospettiva”. Rivela anche informazioni curiose, come ad esempio la scoperta che l’oro è prodotto nello spazio dallo scontro di stelle di neutroni e viaggia nello spazio prima di raggiungere la terra. I tre TEDtalk finali sono un crescendo di emozioni.

Sara Bergamaschi, operatrice umanitaria, simula il processo a una vittima di abusi. Il pubblico si immerge in pieno nel tema dell’ingiustizia di genere mentre Sara spiega quanto sia necessario “il lavoro di difesa legale per le donne. Pensiamo solo che 4 miliardi di donne e ragazze nel mondo sono escluse dallo stato di diritto e oltre 150 Paesi hanno almeno una legge che discrimina le donne e le bambine”.

Poi Chiara Grasso trasporta tutti dentro la psiche animale, spiegando il punto di vista degli animali quando noi umani andiamo a disturbarli nel loro habitat per farci i selfie. Per rimarcare il concetto, ha spinto tutto il pubblico ad abbracciare estranei, in modo da provocare reazioni di fastidio, proprio come quelle degli animali. Il suo appello: “Basta con il turismo con gli animali che ruota intorno a video e foto da mettere online. Seguite il codice dei selfie Wildlife: foto sì, ma senza usare il ricatto del cibo e senza interazione umana”.

Infine Stefano Stranges usa tutta la potenza del suo obiettivo fotografico per assestare un pugno allo stomaco al pubblico: nessuno utilizzerà più il cellulare come prima. Il suo Talk parla della filiera delle materie prime minerali che finiscono negli oggetti elettronici che noi usiamo quotidianamente: “Le vittime della nostra ricchezza, povera gente priva di alternative, vivono in luoghi dove non è possibile respirare senza tossire. Noi siamo complici inconsapevoli di queste storie. Questo viaggio vuole rendere più consapevoli le persone, invitandole a un utilizzo più
responsabile del materiale tecnologico”.

La giornata si chiude col palco invaso dagli speaker e da tutto il team di oltre 30 persone che ha organizzato l’evento. In sala ad applaudire, c’erano anche alcuni degli speaker dell’edizione 2018 tra cui Mirko Chiari, pugile ideatore del progetto Pugni Chiusi, che aiuta i detenuti ad affrontare la pena in carcere, e Walter Klinkon, il “mago motivatore” che aiuta le aziende a trovare la giusta determinazione attraverso i suoi trucchi di magia.

Tutto il centro di Rovigo è stato coinvolto dato che molti locali hanno ideato menù e aperitivi dedicati proprio all’evento, testimoniando di fatto lo spirito d’accoglienza verso un pubblico proveniente da città diverse.

Roberta Paulon – Staff TEDxRovigo
Photo Credits: Andrea Verzola